Prevenzione, innanzitutto.

È su questo principio che si fonda una delle ultime novità in campo odontoiatrico.

Oggi infatti esiste un metodo moderno ed innovativo che permette in maniera assolutamente semplice, veloce e non invasiva di prevenire la carie e di stabilirne il rischio di insorgenza molto prima che essa si formi, particolarmente efficace ed indicato nei bambini.

si chiama “test salivare” e ci consente di analizzare tre requisiti fondamentali della saliva, elemento costantemente presente nel nostro cavo orale:

  • il flusso salivare;
  • il ph specifico ovvero il “potere tampone” della saliva;
  • la presenza di determinate famiglie di batteri cariogeni.

Il principio si cui si basa il test salivare è che la carie è una malattia infettiva, che viene sostenuta da determinati e specifici batteri, presenti nel cavo orale, i quali si nutrono di zuccheri, producendo acidi che intaccano lo smalto dei nostri denti.
Lo Streptococco Mutans e i Lactobacilli, per la loro comprovata influenza nel processo di origine e prosecuzione della lesione cariosa, sono i batteri da riconoscere nell’ambiente orale attraverso il test della saliva.
Lo Streptococco Mutans è indice del grado di igiene orale del paziente mentre l’elevata presenza dei Lactobacilli fornisce una chiara indicazione sul tipo di dieta alimentare, generalmente basata su un eccessivo consumo di zuccheri e carboidrati.
La capacità della saliva di tamponare questi acidi e le sue spiccate proprietà antibatteriche assumono pertanto un ruolo fondamentale nello stabilire il rischio di carie per attivare le corrette azioni di profilassi.

Il test è semplice, indolore e molto sensibile.

Si preleva un campione di saliva del paziente, ponendolo su una striscia di coltura. Sulla striscia, nelle successive quarantotto ore, comparirà un numero più o meno elevato di “macchioline” che evidenziano le colonie batteriche presenti nel cavo orale. Questi risultati, uniti a quelli anamnestici e clinici, allo studio del pH salivare, alla presenza di placca più o meno matura e alle abitudini igienico-alimentari del soggetto permettono di classificare il paziente in una delle tre categorie di rischio basso-medio-alto, a seconda della sua predisposizione a sviluppare la patologia cariosa.

In base alla categoria di rischio verrà definito uno specifico programma di prevenzione semestrale o annuale da far seguire, da parte dell’odontoiatra, al paziente. Il tutto è effettivamente finalizzato alle esigenze individuali di proteggersi dall’attacco della carie

Il test salivare va eseguito dopo aver curato le carie eventualmente già presenti.

StudioVirzì

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